Da oggi il "presepio" natalizio in P.zza de Ferrari a Genova
Aperto fino all’Epifania. Un viaggio dentro un secolo di storia con le statuine che raccontano gli antichi mestieri della Valle Stura e quelle multietniche della parrocchia del centro del Golfo Paradiso. A gennaio la visita del cardinale Angelo Bagnasco.
Natale è in arrivo e anche quest’anno la Regione Liguria offre da oggi ai genovesi e ai turisti di passaggio nel porticato, davanti sala incontri, della sede di Piazza De Ferrari, il tradizionale presepio. O meglio, una mostra-presepio con tre distinte versioni della rappresentazione natalizia. La prima è il presepe composto da statuine scolpite in legno di tiglio, dall’artigiano di Campoligure Gio Batta Macciò, detto “Crispi” negli anni ’40. Macciò, nella sua attività di decoratore di chiese, scultore, ebanista e pittore collaborò alla realizzazione dello lo storico “Presepio Meccanizzato” aperto nelle festività a Campo Ligure, in Valle Stura.
Una raccolta quasi infinita di statuine, natività e presepi in miniatura con oltre duemila quattrocento soggetti, realizzati con molteplici materiali e provenienti da diverse parti del mondo. E’ la collezione di don Antonio Servetto, parroco della Chiesa di San Rocco di Recco di cui la mostra- presepio della Regione Liguria offre una significativa selezione con tanti pezzi originali. Nel periodo natalizio e - a richiesta, anche negli altri mesi dell’anno, la collezione si può visitare nella parrocchia di San Rocco a Recco.
Il terzo presepio ospitato nella sala della Regione Liguria è quello con le statuine del’artista di Masone Severa Pastorino, detta la “Micca”.
Il presepio con le figure di terracotta raffiguranti parenti e popolani del paese della Valle Stura fu donato dalla “Micca” a don Andrea Tubino e sarà esposto nel museo civico di Masone, dedicato al fondatore della Caritas Genova, appena saranno conclusi i lavori dell’ex convento agostiniano che lo ospita.
Prima dell’Epifania, la mostra-presepe della regione Liguria sarà visitata dall’Arcivescovo di Genova, il Cardinale Angelo Bagnasco.