Regione: la tradizione culinaria ligure come valore aggiunto
Che deve però essere tutelato da normative più stringenti, per rimettere in moto l'economia del settore.
La cucina ligure di qualità guarda avanti, oltre la crisi, che comunque continua a “mordere” locali e clientela , e chiede alle istituzioni nuove leggi che riconoscano i meriti a chi dimostra talento e capacità e mettano fine a una confusione normativa e commerciale che equipara a tutti gli effetti, da quelli fiscali a quelli sindacali e formativi, ristoranti e trattorie di livello a bar , paninoteche, fast food e altri point dell’alimentazione e , in certi casi, del cibo-spazzatura.
Il segnale che qualcosa si stia muovendo nel settore è arrivato in mattinata dagli Artigiani della Provincia di Genova Confartigianato dove il presidente Felice Negri ha presentato un primo gruppo di ristoratori di Rapallo che ha deciso di aderire all’associazione di via Assarotti. “Presto seguito da altri loro colleghi genovesi che ci hanno già contattato per una iscrizione a Confartigianato che gli interessati possono condividere, nel caso con quella ad Ascom e alle altre associazioni di categoria”, ha affermato Negri .
In tutto, al momento, le richieste giunte a Confartigianato, dai ristoratori sono una ventina .
“Un primo passo per rimarcare il nostro status di artigiani , di produttori e trasformatori di prodotti agroalimentari di qualità, in attesa che il governo cambi o integri la legge sulla pubblica sicurezza che oggi non fa differenze tra esercizi commerciali”, afferma Rocco Costanzo, ristoratore di Rapallo , che insieme al presidente Confartigianato del centro del Tigullio Angelo Gardella, i ristoratori Marco Fucci, Massimo Magoni e Riccardo Gaiaschi, prtesidente del Consorzio Sestieri che sta progettando la zona artigianale e industriale in località Santa Maria, ha annunciato la nascita dell’associazione Aria- Artigiani ristoratori italiani artisti che affiancherà Confartigianato Genova nella selezione delle richieste di adesione. “Che saranno valutate secondo precisi criteri, ispirati alla cucina, alle produzioni del territorio e ad altri aspetti”, puntualizza Negri.
Frattanto, la Regione Liguria, alla quale Confartigianato si è rivolta, non starà alla finestra, con un primo “check” al quadro normativo nazionale “ per verificare quali margini di intervento vi siano, a livello regionale, per offrire agli chef e a ai ristoratori nuove garanzie e possibilità di crescita”, afferma l’assessore al Commercio e Artigianato Renzo Guccinelli.